Il Pazzo Mondo di Go Nagai

I robot giganti nel manga, da Mitsuteru Yokoyama a Go Nagai

« Older   Newer »
  Share  
SaotomeMondo
view post Posted on 30/10/2009, 18:50     Top   Dislike




Si pensa molto spesso, anzi direi che è quasi un dato di fatto accertato, che prima di Mazinga Z non ci fossero altri eroi robotici che Testsujin 28 (tralascio Astroboy, in quanto si parla di robot “giganti” come protagonisti. Tuttavia anche Astroboy si è spesso trovato a confrontarsi con avversari giganti). Se questo è assolutamente vero televisivamente parlando, non è altrettanto vero per quanto riguarda il mondo del manga. Anzi, si può dire che Mazinga Z non abbia, in realtà, inventato niente di nuovo.

Che Tetsujin 28 sia stato il primo robottone gigante della storia del manga, non vi sono dubbi. Il primo episodio di questa serie risale addirittura al 1957, anche se il gigante di ferro non appare subito. In effetti, all’inizio della storia, non si può nenache dire che il robottone fosse il protagonista vero e proprio. Il primo anno o due, la trama era un continuo rincorrersi tra Shotaro e i criminali per il possesso del Tetsujin.

image

Ma andiamo avanti. Già nel 1959, compare il primo “antagonista”, editorialmente parlando, del Tetsujin: 13 gou Hasshin seiyo (fate partire il n.13) di Yoshiteru Takano

image

Come si vede, il n.13 somiglia più che altro ad un enorme scafandro, contrariamente al Tetsujin. Si cominciava ad entrare nell’era spaziale, ed anche 13 gou hasshin seiyo presenta situazioni e storie da “pulp magazine”, tipiche di quegli anni: insetto giganti, popoli sottomarini, cavernicoli giganti, uomini scheletro, ecc. ecc. , mentre Tetsujin mantiene comunque una certa atmosfera di “realismo” (nessun evento fantastico, e i nemici sono in genere criminali o spie di paesi stranieri che usano a loro volta dei robot).

imageimageimage

Sempre nello stesso anno, Osamu Tezuka diede vita a Majin Garon, in cui un piccolo androide extraterrestre diventava il 'cuore' e quindi la mente (la parola giapponese 'kokoro' ha entrambe queste valenze) di un gigantesco automa madato a giudicare l'umanità.

imageimage

Garon fece la sua comparsa anche in altre opere del maestro Tezuka. Comparve in Magma Taishi, Mittsu Me ga Tooru, Jetter Mars, ma la sua performance più famosa rimane quella che lo vede contrapposto ad Atom-Astroboy.

image

Come è noto, Osamu Tezuka fu il primo a usare lo stare system nei suoi manga. Il manga di Garon fu pubblicato fino al 1962. Siamo già molto vicini al concetto 'moderno' di robot gigante. Tezuka, si sà, è stato un precursore in tutto :)
N.13 non ebbe la stessa popolarità di Tetsujin. Nonostante fosse così all’inizio (le riviste dove venivano pubblicate le avventure dei due giganti, rivaleggiarono nelle vendite per un certo periodo), Tetsujin durò più di dieci anni e quasi 9000 pagine, mentre N.13 si fermò a 600 – 700.
Anche Garon non si può certo dire che raggiunse la stessa popolarità. Tuttavia, il fatto che fosse stato creato proprio da Osamu Tezuka lo fece divenire in qualche modo molto popolare negli anni a venire, proprio grazie ai vari cameo in cui comparve (sia benedetto lo star system :*rotfl*: ).
Di certo, al successo di Tetsujin contribuì non poco anche la serie televisiva animata: privilegio di cui non godettero le altre opere finora citate.

Incoraggiato dal successo di Tetsujin, Yokoyama poi creò anche altri manga robotici: Testu no Samson del 1962, presenta un robot dalla linea slanciata. E’ ancora un robot telecomandato (il telecomando è un orologio portato dal protagonista). Il principale antagonista di samson, Tsumamina Gou, presenta già una innovazione: mentre gli avversari di Tetsujin erano comunque tutti radiocomandati, Tumamina Gou era stato costruito in modo da essere pilotato dall’interno, proprio come un carro armato. E’ questa, forse, la vera origine dei molti robot “pilotati” degli anime moderni

image

Midori no Mao, del 1965, è invece un robot di costruzione aliena, mandato sulla terra per recuperare degli esploratori provenienti dal pianeta d’origini, naufragati sul nostro pianeta nella preistoria. Midori no Mao viene comandato attraverso un grosso anello che trasmette le onde telepatiche del pilota direttamente al robot. Il robot era inoltre dotato di un circuito antigravitazionale che gli permetteva di volare. Mao è il primo robot di provenienza aliena della storia dei manga, e le situazioni presenti in esso verranno in seguito riprese anche in altri manga dello stesso autore (Thunder Daiou e Babil Junior i più famosi)

imageimage

Nel 1966 fanno la loro comparsa sugli schermi televisivi due personaggi fondamentali nella storia di anime e manga: Magma Taishi, di Osamu Tezuka e Ultraman, creato da Eiji Tsuburaya che in passato era stato il curatore degli effetti speciali dei film di Godzilla.
Magma Taishi è un gigantesco automa senziente, creato da un mago per difendere la terra da Goa e dai suoi mostri spaziali. Magma è altresi in grado di trasformarsi in missile. Siamo all’origine di robottoni trasformabili.
Ultraman, pur non essendo un robot, presenta anche lui un’innovazione: mentre nelle precedenti serie un mostro avversario aveva un ciclo narrativo di 4 – 5 episodi, Ultraman affrontava un nuovo mostro ogni settimana. L’importanza di questo nuovo meccanismo verrà spiegata più in seguito nell’articolo.

imageimage
(Magma Taishi (a sinistra) e Ultraman)

Nel 1968 compare quello che è il vero erede, in termini di poplarità, di Tetsujin 28, e il primo vero gigante della storia: Giant Robot, creato, ancora una volta, da Mitsuteru Yokoyama.
Contrariamente a Tetsujin 28, non troviamo qui il tira e molla per il possesso del gigante d’acciao. Un particolare sistema elettronico, infatti, fa sì che l’automa riconosca come suo unico signore e padrone la prima voce che sente. Per un errore, la voce sentita dal gigante è quella di Daisaku Kusama (che non ha 12 anni, nel manga, ma 17).

image

Il robot, come nella migliore tradizione, era stato costruito dalla Big Fire per la conquista del mondo. Il robot di Daisaku, denominato GR1, è stato costruito per i combattimenti di terra. Contemporaneamente ad esso, erano stati costruiti anche altri due robot GR2 (adatto al combattimento in acqua) e GR3 (adatto al combattimento in cielo)

imageimage

Ecco qui, un nuovo concetto che sarebbe in seguito stato sfruttato nei successivi anime robotici: la diversa specializzazione di ogni automa, tema poi ripreso in Getta Robot.

Il successo di Giant Robot fu tale, che si decise di trasformarlo subito in una serie di telefilm. Il design del robot, in questa serie, è alquanto diverso da quello del manga, ed anche dall’aspetto un po’ ridicolo per uno spettatore di oggi. Anche la trama, rispetto a quella del manga, viene modificata ed ampliata. Ciò era reso necessario dal fatto che la pubblicazione del manga di Giant avveniva su un a rivista mensile, mentre la serializzazione della serie TV avveniva su base settimanale. Esaurito il ciclo narrativo dei tre GR, si rendeva dunque necessario proseguire la storia in qualche modo. Si decise, pertanto, di inserire nella serie elementi tipici di Magma e di Ultraman: i mostri. Ecco dunque che la BF, l’organizzazione dedita alla conquista del mondo, non ha più, come nel fumetto originale, una origine umana, bensì aliena. Il fondatore dell’organizzazione è un alieno. E da alieno egli si vede costretto a ricorrere ai mostri spaziali quando fallisce il piano dei tre robot:

imageimage

Anche l’età del protagonista, Daisaku, viene abbassata da 17 a 12 anni. Per rendere più facile l’identificazione del pubblico col personaggio, certamente. Non dimentichiamo, infatti, che il telefilm era destinato ad un pubblico di bambini. E poi, sicuramente volevano, in qualche modo, ricondurre la serie a Magma Taishi. Anche in Magma Taishi infatti, il protagonista Mamoru ah più o meno la stessa età.
Quello che attira maggiormente l’attenzione, in Giant Robot, è senz’altro l’armamentario dei tre GR, davvero molto innovativo per l’epoca: GR1 è dotato di raggi laser che gli escono dagli occhi. Gi avambracci di GR2 si staccano dai gomiti per colpire l’avversario a distanza, spinti da potenti razzi. Il GR3 può sparare raffiche di missili dalle dita. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione.

imageimageimageimage

Nel 1969 fa poi la sua comparsa Muteki Gouriki, sempre di Mitsuteru Yokoyama.

image

Anche Gouriki ha a disposizione numerose armi, persino il pugno a razzo, e si pilota dall’interno del robot, da una cabina situata nella sua testa. E’ il primo, nella storia dei manga, ma già in Gianto Robot erano comparsi dei robot pilotati.

image
(un robot pilotato appartenente alla BF, riconoscibile per la caratteristica V sul petto che contraddistingue anche i robot della serie GR, di cui Giant è il primo rappresentante)

In seguito, nel 1971, il robot Poseidon, aiutante di babil Junior, consacra quello che già si era visto in Giant: la figura del robot gigante, pesantemente armato.

image

Thunder Daiou è invece un enorme colosso preposto alla difesa di Atlantide, risvegliato per sbaglio assieme al suo “pilota”, un ragazzo di nome Shingo (il controller di Thunder Daiou è uno scarabeo d’oro, attraverso il quale vengono dati gli ordini al robot). Va notato che il protagonista di Thunder Daiou non è giapponese, benché abbia un nome nipponico. Il ritrovamento del colosso, infatti, avviene in medio oriente, e lungo tutta la storia, il compagno di Shingo sarà proprio un colonnello medio orientale di nome Stenga.

image
(Thunder Daiou (a destra) vagamente ispirato ad una statua di Alessandro il Grande; a sinistra il suo avversario Black Hawk)

La particolarità di Thunder Daiou è di utilizzare come forza propulsiva una fonte di energia a noi sconosciuta, molto probabilmente basata sul calore, che in caso di pericolo (in caso cioè di sconfitta del robot), può essere usata per provocare una enorme esplosione termonucleare.

Come abbiamo visto, quindi, Nagai, nel creare Mazinga Z ha ripreso molti dei concetti già inventati da Mitsuteru Yokoyama o da osamu Tezuka. Le armi costruite nel robot, come abbiamo visto, più o meno esistevano, in diversa forma, già tutte. Dove sta allora, l'innovazione?
Come sappiamo, la leggenda narra che l'idea per Mazinga Z venne a Nagai quando si trovò imbottigliato nel traffico. Ma si tratta, appunto di una leggenda. In realtà, quando era ragazzino, Nagai aveva letto sia Astroboy che Tetsujin 28, e sin da allora fu suo fortissimo desiderio di creare una serie robotica tutta sua. L'occasione venne ben presto, come sappiamo. Mazinga Z fu un successo immediato, e ancora oggi rimane indimenticato dal pubblico. Perché?
Vediamo di analizzare un attimo il motivo del successo di Tetsujin prima e di Giant dopo: come mai, tra le opere robotiche finore descritte, solo queste due sono rimaste nella memoria del pubblico? Molto semplice. La diffusione in TV. Bisogna tenere conto, infatti, che in quegli anni i manga erano considerati come un bene quasi di lusso. Non tutti se lo potevano permettere, mentre invece la TV era molto più diffusa. Chi non l’aveva in casa, poteva andare a guardarla tranquillamente al bar, o in altri locali pubblici, o a casa di amici (come succedeva qui da noi). Inoltre, a quell’epoca, i manga non godevano di buona fama, e i genitori cercavano di evitare che i figli li leggessero.
Inoltre, vediamo un attimo l’età dei protagonisti: ragazzini di 10 o 12 anni, che venivano in possesso dei propri automi quasi per caso, e molto spesso si trovavano a contendersi quegli stessi automi con i cattivi di turno. Gli automi stessi erano molto spesso telecomandati, o comunque comandati dall'esterno.
Considerato tutto questo, ecco quali, secondo me, sono i punti di forza di Mazinga Z e dove sta la genialata di Nagai.
La sua trovata di genio consistette nel capire quale potenza potesse avere una avventura di robot giganti se adeguatamente presentata in TV. Pertanto, egli prese l’aspetto migliore di tutte le serie precedenti, e li unì: da una parte, un robot fortissimo, dall’aspetto non proprio rassicurante, dotato di armi micidiali. In secondo luogo, “l’intercambiabilità” dei nemici, se così si può dire. Mazinga Z si trovava ad affrontare un mostro meccanico diverso ogni settimana, riprendendo lo schema narrativo di Ultraman. (ma questo schema era già in uso al tempo in cui nacque Mazinga Z). Poi ancora, la durabilità nel tempo dei personaggi nemici, contrariamente a quanto era successo in Giant Robot (l’origine aliena della BF si era scoperta solo in seguito). Altro punto importante, l’universalità: Mazinga Z poteva essere pilotato da chiunque, e solo dopo pochi tentativi, capendo come funzionano i pulsanti posto nel Pilder, mentre i robot precedenti erano tutti molto complicati da pilotare.
Ma l'innovazione secondo me più importante, Nagai non la derivò da personaggi robotici precedenti, ma da una delle sue prime opere: Mao Dante. Come Nagai stesso ha dichiarato, anche Mazinga Z è, in qualche modo, una derivazione del concetto di Mao Dante. Se guardiamo attentamente l'aspetto del robot, notiamo forti analogie con il 'Re Demone'. Per esempio la faccia umana in mezzo agli occhi di Dante, si traduce nella cabina di pilotaggio del Pilder di Mazinga Z. Lo stesso volto del robot, a ben guardare, ricalca in maniera meccanica la faccia di Dante.

imageimage
(Mazinga Z e Dante. Si possono notare le evidenti analogie nella composizione del volto)

imageimage
(La prima attivazione di Mazinga Z e il risvewglio di Dante: notate le forti analogie nella composizione delle due tavole)

Nello stesso modo in cui Ryo Utsugi si era 'fuso' a Dante, Koji si 'fonde' con Mazinga Z quando il Pilder si aggancia. In Mazinga Z, quindi, si ottiene una perfetta fusione tra uomo e macchina, senza che nessuno di questi due elementi ne venga snaturato: sceso dal Pilder, Koji resta sempre un normale ragazzo e Mazinga Z niente altro che un robot inanimato. Ma quando sono 'fusi', il robot assume vita propria, e si muove esattamente come farebbe un essere umano. Viene quindi superato il concetto di 'robot=macchina telecomandata', per arrivare a un nuovo tipo di eroe, che si può indicare nel concetto: 'robot+uomo=essere superiore'. Non a caso, quando Juzo consegna a Koji Mazinga, dice chiaramente che con mazinga Koji diventerà un essere che trascende la semplice umanità. E questo, inoltre, viene rafforzato dal fatto di 'chiamare' l'arma prima che essa venga usata. E' un'idea che Nagai ha ripreso dal wrestling, ma che in questo contesto assume una valenza del tutto particolare: chiamando l'arma, infatti, Koji vi infonde il suo spirito, la sua volontà, e quindi, la vita.

imageimage
(Le origini del 'Re Demone'. Ma mentre la trasformazione in demone è irreversibile (anche se può riassumere forma umana, Ryo resta pur sempre un demone), quella di Mazinga non presenta questo tragico aspetto. Sceso dal robot, Koji è un essere umano come tutti gli altri.)

Anche per quanto riguarda il Pilder, l'idea venne da Mao Dante. Come ben sappiamo, il progetto originale prevedeva che a inserirsi nella testa del robot fosse una motocicletta pilotata dal protagonista. L'idea fu però scartata dalla Toei, in quanto riconduceva troppo a personaggi come Kamen Rider e Kikaider, che si distinguevano proprio per essere dei provetti motociclisti. Come ovviare allora a questo problema? Nagai si ricordò della scena in cui nacque il 'Re Demone Dante': in questa scena si verificava la fusione tra: un essere umano che guidava una specie di automobile volante, un dinosauro e uno pterodattilo.

image
(La navicella volante di Dante. Come abbiamo visto nelle immagini sopra, essa verrà completamente assorbita nel corpo del 'Re Demone')

Cosa poteva esserci di meglio, quindi, che una piccola navicella da far inserire nella testa del robot? Avrebbe dovuto essere una navicella Vtol (Vertical take off and landing) in modo da rendere facile l'agganciamento e lo sganciamento alla testa del robot. Un mini hovercraft era la soluzione ideale. Fu così che nacque lo Hover Pilder.
Altri elementi che contribuirono al successo della serie: la chiarezza sull’appartenenza di campo. Fin dal primo episodio è infatti chiaro in maniera incontrovertibile che Mazinga Z è schierato dalla nostra parte, per una precisa scelta di Koji. (Un tema, se vogliamo, riconducibile anche all’universalità: chiunque potrebbe essere dio o demonio se avesse un Mazinga). Ma non solo. Juzo ha costruito il robot per contrastare il dott.Hell e le sue mire di conquista. (Questo, ovviamente, per quanto riguarda la serie Tv. Nel manga, come sappiamo, le cose sono andate ben diversamente.)
L’età, leggermente più alta rispetto ai suoi predecessori televisivi, del protagonista Koji. Con un protagonista adolescente la serie poteva essere fruita da un pubblico più ampio e vario.
Inoltre, altra cosa essenziale, l'aspetto bizzarro e raccapricciante dei comandanti nemici (pensiamo al Barone Ashura, al Conte Blocken, per non parlare dei micenei), che non si era mai visto prima in un cartone animato o telefilm (persino in Kamen Rider, che di mostri ne ha avuti parecchi, non c'è quel senso di raccapriccio che suscitano i vari Ashura, Blocken, Pigman)
Insomma, a mio avviso, il merito di Nagai è quello di avere preso qualcosa di già pre esistente, di averlo migliorato introducendovi alcune delle sue tematiche ricorrenti e di averne fatto un successo che dura tutt’oggi, e che ha dato vita a tutto un genere di nuovi eroi, sconfinando persino in altri generi (si pensi solo ai Super Sentai)
Grazie, quindi, a Go Nagai, perché se oggi noi siamo qui, a parlare di queste cose, se siamo quello che siamo, è solo per merito suo.

image
(Così appare Dio in Mao Dante: è un essere senza corpo, fatto di pura energia. L'idea verrà poi ripresa per l'Imperatore delle Tenebre nel Grande Mazinga. Se si guarda con attenzione, si noterà che in alcune scene dell'anime, l'Imperatore è disegnato proprio come nella vignetta qui sopra.)

Edited by SaotomeMondo - 31/10/2009, 11:31
 
Top
D-Evil
view post Posted on 3/11/2009, 09:29     Top   Dislike




veramente interessate questo topic!
me lo sono letto tutto d'un fiato!
e il 90% delle cose non lesapevo XD grande saotome! :*24*:
 
Top
Folka
view post Posted on 3/11/2009, 15:08     Top   Dislike




Come ho già scritto in chatboard, trovo la rappresentazione dei robot di Yokoyama (che sto scoprendo solo di recente) superiore a quella dei robot nagaiani. Il "difetto" di questo autore è che non ha mai creato mecha pilotati, ma forse è questo che, separando il mecha (che è autonomo) dal pilota (che poi tanto pilota nemmeno è), riesce a dare un velo di misticismo in più alla storia.
Leggendo Mazinger Z di Nagai (quello appena uscito) l'intera faccenda del dissidio Dio-Demone, non mi ha preso per niente. Forse quest'elemento è stato migliorato ed approfondito in Shin Mazinger (che, al contrario di quello che dicono molti, è una bellissima serie), ma solo in Mars mi ha colpito veramente (inoltre nel manga di Imagawa è fantastica la scenda di combattimento tra GR e Gaia).
 
Top
SaotomeMondo
view post Posted on 3/11/2009, 22:54     Top   Dislike




In effetti, i robot di Yokoyama danno l'impressione di qualcosa che trascende l'umano per entrare nel divino. Non tutti però. L'impressione è certamente forte in Mars e in Bail, coe anche in altre opere, perché detti robot sono fortemente ispirati alla mitologia. Se vogliamo, a un robot di Yokoyama come Gaia si può guardare con deferenza ma con tranquillità, dal momento che non ispirano niente di bellicoso, mentre i robot di Nagai, con le loro 'maschere' da ninja ispirano un certo nervosismo.
Come ho detto, però, non tutti i robot di Yokoyama sono così rassicuranti. Tetsujin 28 certamente non lo è, come nemmeno Muteki Gouriki o Midori no Mao. Samson forse lo è di più. Dipende, secondo me, dal contesto dell'opera.

Per quanto riguarda il manga di Giant che citi, penso che tu ti riferisca a questo:

image

Giant Robot: Chikyuu no moetsukiru hi (il giorno in cui la terra bruciò). Esso porta la firma di Imagawa alla sceneggiatura mentre i disegni sono di Yasunari Toda. Il mecha design qui è palesemente ispirato al Giant classico di Yokoyama. E' un manga che mi sto procurando anche io, anche se finora non ho avuto ancora modo di leggerlo.

Purtroppo, sulle letture sono pesantemente in arretrato :*03*: :*18*:
 
Top
Folka
view post Posted on 3/11/2009, 23:21     Top   Dislike




Ci sono le scan in inglese ad opera degli "A New World Order" (sic!), sono arrivati al secondo capitolo del volume 2 (il settimo). Veramente bello!
 
Top
SaotomeMondo
view post Posted on 3/11/2009, 23:27     Top   Dislike




CITAZIONE (Folka @ 3/11/2009, 23:21)
Ci sono le scan in inglese ad opera degli "A New World Order" (sic!), sono arrivati al secondo capitolo del volume 2 (il settimo). Veramente bello!

Be, forse tu non lo sai, ma io non ho bisogno delle scanlation :) Attingo direttamente ai volumetti.
 
Top
Folka
view post Posted on 4/11/2009, 00:11     Top   Dislike




Lo so che conosci la lingua. Intendevo dare un suggerimento per quando ti trovi al pc e non hai nulla da fare :D
 
Top
view post Posted on 4/11/2009, 22:38     Top   Dislike
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
1,828
Reputation:
0

Status:


CITAZIONE (Folka @ 3/11/2009, 15:08)
Leggendo Mazinger Z di Nagai (quello appena uscito) l'intera faccenda del dissidio Dio-Demone, non mi ha preso per niente. Forse quest'elemento è stato migliorato ed approfondito in Shin Mazinger (che, al contrario di quello che dicono molti, è una bellissima serie), ma solo in Mars mi ha colpito veramente (inoltre nel manga di Imagawa è fantastica la scenda di combattimento tra GR e Gaia).

Il fatto è che, in Zeta, è un dissidio che viene risolto da una decisione presa all'inizio del manga. Non c'è un oscillare di posizione. O meglio, noi lettori sappiamo che Mazinger può diventare la cosa più terribile che esista (perché lo vediamo spargere distruzione all'inizio e vediamo cos'è in grado di fare Ashura con una semplice copia), ma abbiamo molto chiaro il fatto che Koji è della nostra e resterà tale. D'altra parte, se ci pensi, l'oscillazione è un concetto che aveva già sviluppato in Devilman... se consideri che i due manga (credo) siano contemporanei, è normale che Nagai abbia ripreso certi spunti per poi allontanarsene e non fare una copia carbone in salsa robotica...

PS: la navicella di Dante è la stessa che vediamo sul muso della corazzata volante Navaron, in "Mazinga Zeta vs. Devilman"!
 
Top
Great MazinKayser
view post Posted on 4/11/2009, 23:27     Top   Dislike




CITAZIONE
PS: la navicella di Dante è la stessa che vediamo sul muso della corazzata volante Navaron, in "Mazinga Zeta vs. Devilman"!

ecco dove l'avevo vista..... non riuscivo a ricordarmela.... grande ryo
 
Top
SaotomeMondo
view post Posted on 5/11/2009, 02:43     Top   Dislike




CITAZIONE (Ryo Asuka @ 4/11/2009, 22:38)
D'altra parte, se ci pensi, l'oscillazione è un concetto che aveva già sviluppato in Devilman... se consideri che i due manga (credo) siano contemporanei, è normale che Nagai abbia ripreso certi spunti per poi allontanarsene e non fare una copia carbone in salsa robotica...

E' un concetto, tra l'altro che viene sviluppato, per la robotica, molto prima da Yokoyama stesso in Tetsujin 28. All'inizio della storia e per i primi 4 o 5 volumi, non è altro che un rincorrersi tra Shotaro e i criminali per il recupero del famoso telecomando del robot. Solo in seguito tetsujin, ma forse è meglio dire Yokoyama stesso, fà una precisa scelta di campo decidendo di far restare il robot nelle mani di Shotaro, e di aizzargli contro avversari meccanici sempre più formidabili.
 
Top
Ministro_Argos
view post Posted on 14/11/2009, 17:13     Top   Dislike




Formidabile questo insieme di appunti, leggerli tutti in un unico thread è una cosa fantastica, l'alternativa sarebbe stata di cercare per mari e monti (web) tutte queste info, cosa che anni fa pensai di provare a fare e rimasi praticamente subito o quasi, sconfitto dalla mole di ripetizioni che trovavo.. lode a SaotomeMondo per la fatica messa a disposizione di chi legge!!! E' praticamente il primo post lungo di questo bel forum, che leggo con estrema passione, visto anche l'argomento!! :*19*:
 
Top
Great MazinKayser
view post Posted on 14/11/2009, 17:19     Top   Dislike




non posso non quotarti ministro........
 
Top
SaotomeMondo
view post Posted on 14/11/2009, 17:43     Top   Dislike




Ringraziamo la Manga Shop e la Kodansha piuttosto :) La prima per aver pubblicato '13 Gou Hasshin Seyo' che altrimenti si sarebbe perso nelle nebbie del tempo, la seconda per aver pubblicato un corposo dossier sui robot di Yokoyama, dal quale ho abbondantemente attinto per questo articolo.
 
Top
Actarinos
view post Posted on 14/11/2009, 23:51     Top   Dislike




UN pmo robot gigante negl'anni '50 ?Incredible !
 
Top
Black Getter
view post Posted on 14/11/2009, 23:55     Top   Dislike




Scusa sao, sbaglio o di garon c'è anche una versione fatta da Go Nagai? Oppure era qualcosa di diverso?

 
Top
23 replies since 30/10/2009, 18:50   1214 views
  Share